Da oltre vent’anni condivido con voi la mia passione per il mare. Da giovane istruttrice (ero davvero giovane allora!) incoraggiavo a capire, a scoprire e a vivere il mondo marino col rispetto e l’amore che merita. Di quegli anni sono i miei primi libri, Appunti per il naturalista subacqueo e Meraviglie dei Tropici. Già allora scrivere era un punto fermo della mia vita e i libri compagni di viaggio e di vita, da sempre.
Sono partita da un’isola, la Sardegna dove sono nata e che mi stava stretta, per finire su una barca in mezzo all’Oceano Indiano. Da bambina pensavo che il mare che circonda la mia terra fosse un confine invalicabile e carceriere. Quando ho cominciato ad andare sott’acqua mi sono resa conto che il limite non è lo spazio intorno ma quello che ti imponi dentro. Così sono cresciuta, accompagnando le persone alla scoperta del mare sopra e sotto la superficie. Con molti di voi ho condiviso emozioni che ancora mi riempiono gli occhi e il cuore ed ora vorrei condividerne un’altra che per me è diventata altrettanto importante: la scrittura.
Dopo i miei primi saggi e il romanzo Seconda navigazione, in cui il mare è protagonista assoluto, sono felice di presentarvi il mio nuovo romanzo “La forma della neve”.
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La forma della neve racconta la storia di una donna di oggi. Coraggiosa, indipendente, determinata fuori e con un grande bisogno di radici e d’amore dentro. Trovare l’equilibrio tra il mondo esteriore e quello interiore non è facile. Sembra tutto disponibile, tutto a portata di mano, eppure la vita naviga su una costante sensazione di vuoto e di fragilità. Il bisogno di amare e essere amati resta, però, un nodo cruciale.
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Continuiamo a sentire la mancanza di qualcosa, ma non sappiamo cosa sia. Ne attribuiamo la responsabilità al passato, ai genitori, alla storia e viviamo perennemente concentrati nel futuro dimenticando di vivere il presente. Virginia è perfettamente integrata nella società postmoderna. La sua vita scorre liquida e veloce, con un lavoro che si prende la maggior parte del tempo, con rapporti instabili e non duraturi, con amori che nascono sui social e finiscono via whatsapp senza avere nemmeno il coraggio di guardarsi in faccia. Persino troppo facile sfilacciare gli impegni e liberarsi da strascichi. E man mano che gli anni passano le domande sul senso di esistere diventano più pressanti, la paura della morte una costante e l’ansia di non lasciare nessuna traccia di sè un’ossessione.
A quasi quarant’anni, pensando di intraprendere un viaggio verso un uomo, scoprirà invece di essere alla ricerca della sua anima. Virginia affronta strade, paesaggi e incontri in un libro on the road che non è sulla strada ma che rappresenta un viaggio ben più profondo. E, lentamente, il tempo si fa più rarefatto, gli spazi diventano inconsistenti e ogni cosa, dalla più piccola violetta al più grande albero, manifestano la loro anima. Il tutto è unito dalla neve che cambia l’aspetto delle cose dando loro una forma diversa e sconosciuta. Scoprire chi siamo significa anche perdere parti di sé e, quando la neve si scioglierà ciascuno avrà, forse, perso qualcosa ma trovato altro.
“È il tempo che passa. Non c’è nulla di sbagliato nel tempo che passa. Non potrei proprio pensare a un tempo immobile, a un giorno che dura per sempre, a qualcosa che non finisce mai. Eppure… eppure ho paura. (da La forma della neve)